31 maggio 1952 inaugurazione del campanile abbattuto dai nazisti, che Don Giuseppe Mainardi fece ricostruire per amore della sua frazione 

31 maggio 1952
inaugurazione del campanile abbattuto dai nazisti,
che Don Giuseppe Mainardi fece ricostruire
per amore della sua frazione 

 

 

“Solo 5 mesi servirono a Don Giuseppe Mainardi per far ricostruire il campanile, dalla parte opposta dell’originaria posizione (sulla sinistra, per poter ampliare la chiesa).
Fin dagli ultimi anni Quaranta aveva il desiderio di ridare la torre campanaria alla sua amata frazione”

 

A partire dalla fine degli anni Quaranta, Don Mainardi pensò che fossero maturi i tempi per la ricostruzione del campanile . Non fu un’impresa facile, poiché molti ostacoli si frapposero dinanzi ai buoni propositi del sacerdote di Torre : dopo aver ampliato la chiesa , grazie alla donazione del terreno da parte dell’avvocato Traballesi, era venuto a mancare, sul lato destro dell’edificio sacro , lo spazio per ricostruire la torre campanaria. Per questo motivo , l’architetto Severino Crott, già nel 1946, aveva progettato di realizzare tale struttura dalla parte opposta , lungo la strada . Il Comune, però , si era rifiutato di concedere il terreno necessario , poiché in quella area intendeva costruire la scuola, che sarebbe stata ostacolata dal campanile. 

il Priore fu costretto ad abbandonare momentaneamente il suo progetto , per poi riprenderlo due anni dopo, quando , evidentemente, si profilò una situazione più favorevole alla sua iniziativa.

Scriveva, infatti , il priore, il 22 giugno 1950, in una lettera rivolta al Sindaco di Fucecchio : «Essendo stato minato dai Tedeschi il campanile della Chiesa parrocchiale di La Torre, il Genio Civile ha finanziato il progetto di ricostruzione del medesimo [ … ]. Dato però che sull’area che occupava il vecchio campanile è stata costruita per ampliamento della chiesa, si rende necessaria una diversa ubicazione del nuovo campanile . Secondo il desiderio e il consiglio dell’ arch. Ingegnere [ … ] Capo del Genio Civile il punto che meglio risponde allo scopo è dal lato sinistro della chiesa in prossimità della strada comunale [ … ] . A tale scopo il sottoscritto chiede alla Sig. V. Illustrissima la cessione di un’area di proprietà del Comune di m. 3,50 x 3.50. Fiducioso che la presente rispettosa domanda venga favorevolmente accolta , saluto distintamente».

Contemporaneamente Don Mainardi si era attivato, tramite la Curia Vescovile, al fine di ottenere il finanziamento, da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche, necessario alla ricostruzione del nuovo campanile, considerato che la vecchia torre era stata distrutta dagli eventi bellici. Il 26 luglio 1950, la Prefettura di Firenze informava la Curia che il Provveditore della Toscana aveva approvato i lavori di ricostruzione in base alla perizia 4418 «per l’importo di 2.400.000». 

Don Giuseppe non si scoraggiò nemmeno di fronte all’opposizione di comitato, formato da alcuni torrigiani, intenzionato a impedire la realizzazione della nuova torre campanaria sul ‘lato strada’.

Fu in particolare Africa Pandolfi, detto il Bacchi , (che gestiva insieme a sua moglie Clara Fiaschi – detta Clarina – un negozio di tabacchi e di generi alimentari nell’edificio dietro la chiesa) a contrastare l’iniziativa del Priore: egli temeva che il nuovo campanile (la cui costruzione era prevista a pochi metri di distanza dalla sua ‘bottega’, gli ostruisse la luce del sole e la ‘visuale’ .

Fu coinvolto persino il Sindaco di Fucecchio, Angiolo Cecconi, il quale, malgrado propositi dei detrattori di Don Giuseppe, approvò la sua richiesta. Scriveva, infatti il Primo cittadino, in risposta al parroco di Torre: «Pregiami significarle che l’istanza avanzata dalla S.V. per la cessione dell’area di cui all’oggetto [per la ricostruzione del campanile] è stata accolta in linea di massima da questa Giunta Comunale sarà sottoposta, per competenza, all’esame del Consiglio Comunale [ . .. ]».

Il 3 luglio 1950, l’assemblea municipale decise, all’unanimità, «di cedere gratuitamente alla Chiesa Prioria di S. Gregorio alla Torre» la porzione di strada necessaria a realizzare l’opera prevista da Don Mainardi.

I lavori, tuttavia, non iniziarono subito a causa di alcuni ritardi da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche.

Soltanto agli inizi del 1952 prese il via la ricostruzione.

il 31 maggio dello stesso anno, alle ore sedici e trenta, si svolse la solenne cerimonia di inaugurazione e di benedizione,

con la partecipazione di S.E. Mons . Felice Beccaro, di vari predicatori, della corale e del corpo musicale di Massarella, a cui seguì lo scioglimento delle campane – dedicate al Patrono con numerosi ‘doppi’ annunzianti l’inizio della Festa, che proseguì anche il giorno successivo. Domenica primo giugno , durante il mattino, si susseguirono ben tre celebrazioni eucaristiche ; nel pomeriggio si svolse la processione del SS. Sacramento con l’intervento del Vescovo , di molti esponenti del clero , nonché del corpo musicale Massarella ; la sera, alle ore ventidue, conclusione della festa solenne con un concerto bandistico e con uno spettacolo pirotecnico. Alla inaugurazione non poté partecipare – a causa di precedenti impegni – l’On. Aldisio , Ministro dei Lavori Pubblici , il quale espresse auguri e saluti al sacerdote di Torre , che lo aveva invitato la significativa cerimonia.

  

tratto dalla pubblicazione:

“AL TEMPO DEL PRIORE DON GIUSEPPE MAINARDI
Immagini e cronache da San Gregorio alla Torre”

Prof. Francesco Campigli (2011)