12 Marzo 2012, una festa importante per i Torrigiani.
La processione alla fonte con la statua del Santo sulle spalle, preceduta dai musici della Contrada ed i suoi piccoli sbandieratori. Inaugurata la sala parrocchiale “Don Giuseppe Mainardi”.
La festa del Patrono rappresenta il più importante elemento di identità e unità dei torrigiani: “Un appuntamento sentito, desiderato, amato. Essa infatti più che un giorno di festa rappresenta un punto di riferimento per la storia del paese”
La mattina le catechiste hanno accompagnato i bimbi alla fonte (nell’ora della dottrina) ed hanno raccontato loro la storia della fonte e del Santo; al termine tutti i bambini hanno voluto bere l’acqua della “loro” fonte.
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Un appuntamento a cui tutto il popolo partecipa “con l’ardore di figli devoti”. Una data speciale non solo per gli abitanti di Torre, ma anche per gli ex parrocchiani trasferitisi in altri luoghi nel corso della loro vita e che ogni anno tornano nel “borgo natio” per devozione, per evocare ricordi, per scambiarsi impressioni ed affetti. È una processione faticosa, fra i campi, ma i torrigiani la fanno ad ogni costo; anche se piove, portando in spalla la pesante statua del Patrono fino in fondo alla valle. A Torre il 12 marzo di ogni anno ci sono tutti. È il giorno in cui tutti si vogliono rivedere, parrocchiani ed ex parrocchiani.
La processione alla fonte svoltasi domenica pomeriggio è stata allietata dal gruppo musici della Contrada Torre preceduta dai “piccoli sbandieratori”; guidata dal parroco Tomàs Zaragoza e da Monsignor Andrea Cristiani, Arciprete di Fucecchio, che ha benedetto l’acqua che sgorga, da secoli, nel punto in cui la tradizione colloca il “miracolo” compiuto dal Santo in un periodo di grave siccità. A coronamento della festa patronale, quest’anno il Consiglio Pastorale ha voluto ricordare il defunto Priore Mainardi, al quale è stata dedicata un’ampia sala parrocchiale adiacente alla “sua” chiesa …
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